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Caratteri

Tipi italiani popolari

Chi ha l’occasione di esplorare le collezioni di Tipoteca, scopre l’esistenza di una serie di insoliti nomi in uso per i caratteri italiani difficilmente ritrovabili nei computer. Del resto, la parola stessa “carattere” ha lasciato il passo a “font”. È il risultato di un cambiamento epocale. La provenienza dei caratteri raccolti nel museo sono le stamperie dislocate in tutte le regioni d’Italia. Fino agli anni ’80, i tipografi componevano i testi quasi esclusivamente con tipi prodotti da fonderie italiane. Abbiamo già citato il carattere Bodoni, celebrato e riconoscibile da tutti. Nei primi anni del secolo scorso, circolavano Sinibaldi, Ruano, Inkunabula, Cairoli, Landi. Negli anni ’30-40 spopolavano caratteri razionali e di design, come Semplicità, Neon, Razionale, Etna, Mecano, Triennale. Di spirito più calligrafico erano Veltro, Cicogna, Fluidum e Penna d’oro. Nel secondo dopoguerra, ebbero larga diffusione e popolarità in tutti gli stampati in Italia Microgramma, Estro, Slogan, Recta, Rondine, Juliet, Metropol, Eurostile, Forma, Dattilo, Linea e Stop.