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Macchine

Linotype

Una domanda che spesso ricorre durante la visita è “Ma i giornali come facevano?”. In effetti, se si pensa a quante colonne di testo sono presenti nelle pagine di un quotidiano, il dubbio è più che legittimo. Dopo la rivoluzione industriale, anche la tipografia si è messa al passo con la richiesta di nuovi tipi di stampati e si resero necessarie radicali innovazioni per rispondere alle mutate esigenze del tempo. Nel 1800, una delle novità del secolo è proprio la stampa dei quotidiani: è impensabile che un giornale di venti o più facciate venga composto a mano tutti i giorni! Una soluzione convincente al problema arriva nel 1886, quando il New York Tribune utilizza per la prima volta al mondo la linotype, macchina definita da Thomas Edison “l’ottava meraviglia del mondo”. La linotype è una macchina per comporre e fondere, inventata negli Stati Uniti da un esperto orologiaio tedesco, Ottmar Mergenthaler. Tecnicamente, viene definita una “compo-fonditrice monolineare”, parole che in effetti riassumono le sue funzioni di macchina che compone e fonde testi in un’unica linea (da cui il nome inglese Linotype risultato da “line of type”). La vera novità è che le righe di testo fuse dalla linotype non sono più formate da singoli caratteri mobili, ma le parole sono fuse in unico blocco. Gli elementi mobili (vi ricordate Gutenberg?) in tutto il processo sono le matrici. La linotype è stata una rivoluzione, e fin da subito fu introdotta nelle tipografie dei quotidiani. Per quasi cent’anni, fino agli anni ’80 del Novecento, è stata la macchina per comporre più celebre al mondo, immortalata anche in molti film sul mondo dei giornali. Solo a titolo di curiosità, “Il Gazzettino” quotidiano del Nordest l’ha utilizzata fino al 1985.

Ascolta la linotype in funzione